Chiarimenti su dubbi espressi da nostri iscritti su notizie e inesattezze apparse sui social riguardanti il Fondo Pensione. Sull’argomento il nostro Consigliere supplente Antonio Gatti ha predisposto una informativa che volentieri pubblichiamo.
Ai colleghi iscritti al Fondo Pensioni UniCredit
Da qualche tempo, in relazione allo slittamento dei tempi della capitalizzazione come originariamente previsti, si moltiplicano richieste di chiarimenti e proteste sui social media anche in relazione ad argomenti più volte chiariti e trattati sul periodico dell’Unione Pensionati: ”La Quercia”.
A beneficio di tutti i colleghi, che per i motivi più diversi non hanno avuto modo di aggiornarsi in merito, ho predisposto queste righe di chiarimento:
- ricordo innanzi tutto che la sezione I del Fondo pensione (ex Credito Italiano) non prevede statutariamente la possibilità di liquidare un capitale in luogo della rendita mensile;
- stesso principio vale per la sezione del Fondo che accoglie i colleghi della ex Banca di Roma;
- solo il processo di fusione dei Fondi Pensione delle banche incorporate in UniCredit (BdR; CariTrieste; CariTorino, CariVerona, CariTreviso, etc) ha aperto, grazie ad una specifica previsione di legge, la possibilità della capitalizzazione della rendita (in gergo “zainettatura”);
- nella lettera a suo tempo inviata agli iscritti alla Sezione I del Fondo Pensione, e nelle varie informative distribuite e pubblicate anche sul sito del Fondo Pensione, si era ben chiarito che il processo di “zainettatura” sarebbe partito solo dopo il voto favorevole degli iscritti ai vari Fondi e all’autorizzazione dell’Organo di Sorveglianza (COVIP);
- questi processi si sono conclusi solo in fine d’anno 2020 e non in dipendenza dalla volontà o disponibilità degli Amministratori del Fondo;
- parimenti la lettera chiariva che le indicazioni circa il possibile ammontare del capitale riscuotibile in relazione alla età ed alla rendita percepita, erano di larga massima e che ogni valutazione individuale andava rimandata all’arrivo della lettera di offerta definitiva;
- infine ricordo che è stato il pessimo andamento dei mercati finanziari (e anche immobiliari) degli ultimi anni ad imporre (come da previsioni di legge) l’adeguamento delle rendite al ribasso, e non certo discrezionali decisioni degli Amministratori del Fondo.
Mi pare di aver chiarito il quadro complessivo dopodiché non mi resta che rammentare che ogni scelta in merito alla proposta capitalizzazione è assolutamente volontaria e dipendente dalla esclusiva volontà del pensionato, che in base ai numeri definitivi a sua disposizione potrà liberamente e senza alcun vincolo, se non quello della convenienza personale ravvisata o meno, decidere per il mantenimento della rendita o la capitalizzazione.
Antonio Gatti
Consigliere Supplente del Fondo Pensioni UniCredit